II Domenica T.O. (A)

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17 - Gen - 2020
Spirito Santo M.I.Rupnik

Spirito Santo M.I.Rupnik

II Domenica T.O. (A)

(Is 49,3.5-6   Salmo 39   1Cor 1,1-3   Gv 1,29-34)

Commento di Simona Segoloni Ruta – Teologa

Utilizzando le parole con cui si apre la prima lettera ai Corinzi (della quale cominciamo la lettura continuata), potremmo definire la vita cristiana come l’esperienza di essere santificati in Cristo Gesù. Tutti i credenti ovunque si trovino sono dunque santi per chiamata e sono stati santificati in Cristo Gesù. Ciascuna e ciascuno, cioè, ha toccato con mano la liberazione dai peccati, dalle ferite, da ciò che impedisce di camminare e di scegliere il bene e la vita per sé e per tutti. Inoltre tutti sanno di essere accompagnati in un cammino di continua santificazione perché, se continuiamo a fare esperienza del nostro limite e del nostro peccato, facciamo esperienza anche della liberazione e della vita che Dio ci ridona continuamente: ogni volta che veniamo liberati sappiamo con maggiore chiarezza che lui è il Signore che fa vivere.

Tutto ciò, la liberazione da ogni male e persino dalla morte, accade in Cristo Gesù. I cristiani sanno cioè che fra Gesù e la loro vita, nella lotta che quotidianamente sostengono per vivere e far vivere, c’è un legame inestricabile: ogni nostra vittoria su ogni tipo di morte viene da lui. Chi è mai quest’uomo per avere questo potere e non solo su di sé ma su tutti?
Il Vangelo di Giovanni, scelto per questa seconda domenica del tempo ordinario, sembra rispondere proprio a questa domanda. Rispetto ai Vangeli sinottici Giovanni (fin dal prologo del suo Vangelo) accentua la differenza fra il Battista (che non è la luce) e Gesù (la luce vera che doveva venire nel mondo) e forse per questo non ci racconta direttamente il Battesimo di Gesù, episodio che comunque lascia intravvedere una consegna di Gesù nelle mani di Giovanni, ma ci racconta piuttosto la testimonianza che Giovanni dà su Gesù, una testimonianza che indica chiaramente Giovanni come inferiore (tutto ciò che lui fa e dice era per la manifestazione di Gesù) e allo stesso tempo rivela l’identità di Gesù.
Sono proprio le parole di Giovanni, così, a svelarci perché Gesù è colui che ci santifica. Egli è l’agnello di Dio – dice il Battista – colui che toglie il peccato del mondo. Egli ha quindi sul male lo stesso potere che è proprio di Dio, l’unico capace di sradicare il male dal cuore dell’uomo e dalla storia. Egli è così perché è il Figlio di Dio, colui che vive con Dio un’unica vita ed è invaso dallo Spirito di lui, che lo anima in ogni momento. Per questa sua intimità con Dio può santificare coloro che credono in lui e, donando loro con il battesimo lo Spirito che si è fermato su di lui, può renderli conformi a sé, abilitati a combattere il male e a testimoniare la potenza di Dio che libera e fa vivere. Ora noi siamo abitati dallo stesso Spirito che Giovanni ha visto discendere su Gesù e possiamo testimoniarci questo gli uni gli altri.
Proviamo a rileggere allora la prima lettura tratta dal profeta Isaia non solo come capace di spiegare ciò che è accaduto a Gesù, ma come capace di spiegare ciò che accade a noi: il Signore ci ha detto che siamo suoi servi, nella vita dei quali sarà evidente la potenza di Dio contro il male. Quello che siamo, fin dal grembo materno, prende forma dal suo amore perché, come il vento scolpisce le rocce e i monti, così lo Spirito di Dio ci dà la forma di Gesù. Tutto questo per mandarci in mezzo ai uomini e alle donne del nostro tempo, perché abbiano luce e conoscano che c’è una salvezza dal male e dalla morte.
Ad un dono così grande per noi e per tutti possiamo solo credere e rispondere al Signore che ci chiama con le parole del salmo: Eccomi, Signore, voglio fare questo che tu desideri, con tutto quello che sono e che ho ricevuto da te, perché tutti conoscano la buona notizia della tua giustizia a partire dalla liberazione che operi in me e nella mia vita. Facciamo nostra questa risposta, come fecero Paolo, Sosthene e tutti quelli che in ogni luogo e in ogni tempo hanno invocato il nome del Signore Gesù, e il Vangelo si diffonderà con rinnovata efficacia e potenza, reso credibile dalla vita di coloro che sono stati santificati.
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