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15 - Giu - 2019

dalla mente al cuore, dall’orecchio alle mani …- Trinità

Spirito Santo M.I.Rupnik

Spirito Santo M.I.Rupnik

…Lo Spirito Santo porta l’esperienza delle fede dalla mente al cuoredall’orecchio alle mani

Domenica della Santissima Trinità

Commento della nostra parrocchiana Simona Segoloni Ruta – Teologa

 

Dire che Dio è Trinità vuol dire che egli è un mistero di vita condivisa: Padre, Figlio e Spirito vivono cioè l’uno per l’altro in modo tale da avere un’unica vita nella quale si donano e si amano. Si comprende allora perché nel Vangelo Gesù dica che lo Spirito prende quello che è suo e lo annuncia, ma anche che ciò che è suo è del Padre. Queste parole dichiarano infatti che nessuno dei Tre ha nulla che non sia condiviso.

Per questo là dove si fa presente Uno, noi sperimentiamo la presenza anche degli Altri. Lo Spirito che ci è dato niente altro è che l’Amore del Padre riversato nei cuori, un Amore capace di rendere presente il Padre, come sempre l’amore è capace di rendere presente: lo sanno bene i bambini che quando si sentono amati non si sentono mai separati dalla mamma e dal papà. Così fa il Padre: riversando in noi il suo stesso Amore ci stringe a sé e ci tiene sempre alla sua presenza.
Alla presenza di Dio e pieni del suo Amore viviamo come il Figlio. La vita di Gesù infatti ha dato forma all’Amore di Dio. Nei gesti e nelle parole di lui prende carne la Sapienza, colei che crea, che compie la giustizia e rinnova il mondo, perché da sempre vive con Dio e si rallegra del suo amore. Contemplando la storia di lui e facendola nostra entriamo dunque nel mistero d’amore dei Tre, che ora è rivolto a noi, perché i Tre offrono ad altri la vita che condividono, creando il mondo e facendo spazio fra di loro per tutti coloro che vogliono la vita.
Di fronte a un tale mistero di amore, davvero ci possiamo vantare, saldi nella speranza della gloria di Dio.
09 - Giu - 2019

dalla mente al cuore, dall’orecchio alle mani …- Pentecoste

spirito_santo_Rupnik…Lo Spirito Santo porta l’esperienza delle fede dalla mente al cuore, dall’orecchio alle mani

Domenica di Pentecoste

Commento della nostra parrocchiana Simona Segoloni Ruta – Teologa

Gesù se ne è andato. Non è più possibile andare dove lui si trova, ascoltarlo e toccarlo: è l’assente. La resurrezione lo riconsegna alla vita ma lo strappa ai suoi e a noi: siamo rimasti con gli occhi alzati a vederlo andare in cielo e non abbiamo il coraggio di riabbassarli, perché la terra sembra vuota. Chi insegnerà? Chi guarirà? Chi ci restituirà coloro che perdiamo? Chi perdonerà?
In questa sconcertata solitudine, irrompe lo Spirito. Questo è lo Spirito che abita le profondità del Padre, il suo stesso Amore, ciò che lo muove a fare tutto e ad essere sempre teso verso i suoi che ama. Questo suo Amore è lo stesso che ha spinto il Figlio. Questi infatti ha amato come il Padre, ha detto le parole del Padre, ha fatto le opere del Padre, proprio perché invaso dallo Spirito di lui. Ora questo Spirito del Padre e del Figlio (perché il Figlio lo ha fatto suo lasciandolo operare in ogni suo giorno) è riversato in noi. Egli ci muove ad amare come Gesù e quindi come il Padre e in questo modo ci permette di sentirlo e di renderlo presente: così nella nostra storia, nella nostra concreta vita, spinta dall’Amore del Padre, Gesù si fa presente. Di nuovo insegna, cura, perdona, fa vivere, per la potenza del suo Spirito che abita in noi e ci fa, come lui, veri figli del Padre, immagine del suo volto amante per coloro che incontriamo.
La prima opera della potenza amante dello Spirito è la chiesa nascente: le discepole e i discepoli non si nascondono più, escono e annunciano l’Amore del Padre manifestatosi in Gesù. Altri credono e si uniscono a loro formando la famiglia dei figli e delle figlie di Dio. Questa famiglia attraversa la storia come un pegno di speranza: nessuna divisione e nessuna distanza può impedirci di essere fratelli e sorelle, perché tutti siamo gli amati del Padre e il suo Spirito, il suo stesso Amore, ci muove gli uni verso gli altri perché tutti i figli di Dio vivano come fratelli.
L’Assente è reso presente dall’Amore che lo ha abitato per tutta la sua vita e ora dimora in noi, che non viviamo più secondo la nostra logica, secondo il “nostro spirito”, ma secondo lo Spirito di Gesù che è l’Amore del Padre cui lui si è consegnato perché tutti avessero la vita e l’avessero in abbondanza.