Festa di tutti i Santi

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31 - Ott - 2021

Santi

Festa di tutti i Santi

Tempo Ordinario anno B

(Ap 7,2-4.9-14   Sal 23   1Gv 3,1-3   Mt 5,1-12)
Lunedì 1 Novembre 2021

Commento di Simona Segoloni Ruta – Teologa

Nello scorrere quotidiano dei giorni ci accorgiamo di molte cose, ma altre restano nascoste. Ci sono, ma sfuggono alla nostra attenzione, e non sempre ciò che ci sfugge è ciò che è meno importante, può succedere che non riusciamo a vedere proprio ciò che è più bello e vitale. La solennità di tutti i santi sta ogni anno a ricordarci ciò che ci sfugge quasi sempre: Dio condivide la sua santità, cioè la sua logica e il suo stile, con i figli e le figlie che ama, costruendo in noi e tramite noi una trama di bellezza che parla di lui e conduce alla vita.

Vediamo molto bene il male che accade nel mondo, vediamo le chiusure, il peccato, le sofferenze e le brutture, ma molto difficilmente ci accorgiamo dei frutti di vita seminati da noi e da altri, della capacità umana di resistere al male, delle opere di bene e di condivisione, della cura che tanti e tante effondono intorno a sé. Tutto questo non cattura il nostro sguardo, come non lo catturano le tantissime vite buone e pacifiche che ci circondano, mentre subito i potenti e i prepotenti si prendono tutta la nostra attenzione. Questo accade perché non abbiamo la logica di Dio e così non vediamo quello che lui vede.

Lui (prima lettura) vede una folla sterminata di santi, di esseri umani che sanno attraversare la tribolazione della vita senza macchiarsi dell’ingiustizia e dell’odio. Questi, spesso vittime dell’odio altrui, sono i vincitori che Dio celebra: quelli che hanno saputo seguirlo sulla via della vita. Dio, inoltre, quando guarda noi (seconda lettura) vede figli e figlie sui quali scommette: un giorno noi saremo con lui, simili a lui. Noi non riusciamo ad avere questo sguardo su di noi, spesso scoraggiati dalle nostre piccolezze, ma Dio ha gli occhi dei genitori, che nei figli, che pure fanno le loro fatiche nel crescere, intravvedono già ciò che sarà, la bellezza della maturità e della vita. Dio è colmo di speranza mentre ci guarda.

Per avere questo sguardo anche noi, per godere dello spettacolo che si svolge sotto i nostri occhi nella vita santa di tanti che ci hanno preceduto e ci attendono, come anche nella vita santa di tanti che vivono accanto e lontano da noi, bisogna avere la logica di Dio, che Gesù snocciola nel discorso delle beatitudini. Bisogna infatti vedere in quelli che si sentono privi e bisognosi coloro che sono ricchi dei tesori del Regno e senza accorgersene li condividono, in quelli che piangono occorre vedere Dio che pone al loro fianco (perché lui mai è dalla parte di chi fa piangere), in quelli che scelgono la mitezza occorre vedere i veri dominatori della Terra e in coloro che hanno fame e sete della giustizia riconoscere i soli che conoscono la sazietà. In chi è misericordioso occorre saper intravvedere chi sa di essere perdonato e vive di questo, in chi rinuncia ad ogni doppiezza chi non ha barriere davanti agli occhi al punto da vedere Dio. In chi costruisce la pace, dobbiamo saper vedere qualcuno che vive in intimità con Dio e in chi è perseguitato per la giustizia, uno che sta per ricevere ogni ricompensa.

Allora, immersi nella realtà che spesso ci costringe a piangere, a desiderare una giustizia che non viene, a subire prepotenze o persecuzioni, qui dove tutte queste esperienze sembrano parlarci di solitudine e di morte, noi vedremo altro. Con gli occhi di Dio scopriremo la potenza del suo amore, la vita che continuamente resiste alla grande tribolazione, la nostra crescita sulla via della somiglianza al Padre, il Regno di Dio che si fa presente nel vissuto di quelli che accolgono il dono di essere figli di Dio. Una moltitudine immensa, che nessuno conosce, che come una foresta silenziosa cresce mangiandosi tutti i gas nocivi e moltiplicando la vita per tutti.

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